Santa Croce, la storia

Panorama di Santa Croce del Sannio

Al tempo dei Romani (itinerarium Antonini, 161 d. C.) era la "statio super tamari fluvium"; il nome attuale deriva dalla chiesa dedicata alla S. Croce che, realizzata dai monaci benedettini nell'VIII secolo e ricostruita nel 1245 dai francescani, ancora oggi sovrasta il centro abitato.

Re Desiderio, ultimo re longobardo, assegna il possedimento di S.Croce all'abate Theodemario nel 762. Nell'anno 1000 S.Croce era un casale dei Cassinesi dai quali ebbe origine la famiglia dei S.Croce che divenne molto potente sotto gli Angioini. Guglielmo I detto "il malo" tolse questa terra ai Cassinesi e la donò a Rodolfo Alemagno che la possedette dal 1172 al 1183. Al tempo degli Angioini, nel 1277, appartenne a Guglielmo di S.Croce e, sotto Carlo II D'Angiò, a Manfredi di S.Croce il quale lo cedette a Siginulfo, conte di Telese.

Nel 1456 Ferdinando I D'Aragona diede questo feudo come remunerazione al suo capitano d'armi Giovan Battista del Balzo.

Dal 1561 la popolazione di S.Croce venne incrementata notevolmente dall'immigrazione di famiglie dalla vicina Cercemaggiore, colpita da un'epidemia di peste. In seguito il feudo passò alla famiglia Tramontano di Sorrento.

Il Comune fece parte del contado del Molise e, nel 1861, passò alla provincia di Benevento.

Qui nacquero, tra gli altri, l'insigne giurista quattrocentesco Andrea di S.Croce, l'illuminista Giuseppe Maria Galanti, al quale è intitolata la nostra Associazione, e il papirologo Girolamo Vitelli. Nel centenario della nascita di quest'ultimo il paese ospitò il presidente della Repubblica Luigi Einaudi, allievo del Vitelli.